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Corèa del Sud.

Stato (99.601 kmq; 48.260.000 ab.) dell'Asia orientale, limitato a Nord dalla Corea del Nord e a Sud dallo Stretto di Corea, che lo separa dall'isola Tsushima (Giappone). A Est il Paese si affaccia sul Mare del Giappone, a Ovest è bagnato dal Mar Giallo. Capitale: Seoul. Città principali: Andong, Anyang, Chinhae, Iri, Kunsan, Mokpo, Ulsan. Ordinamento: Repubblica presidenziale. Sulla base della Costituzione approvata con referendum nel 1987, il Presidente ha mandato quinquennale ed è eletto a suffragio diretto. Il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea Nazionale, composta da 299 membri in carica per quattro anni. Moneta: won sud-coreano. Lingua: coreano. Religione: Buddhismo, con minoranze cristiane e confuciane.

GEOGRAFIA

La parte orientale del territorio è percorsa da un sistema montuoso parallelo alla costa, che costituisce il prolungamento di quello della parte settentrionale della penisola. Tra i contrafforti che da essi si diramano sono situate fertili pianure alluvionali bene irrigate, percorse dai principali fiumi (Naktong, Kum e Han). Le coste sono alte e uniformi a oriente, articolate e ricche di isole a occidente e a Sud. Il clima è continentale, con inverni piuttosto rigidi e precipitazioni regolate dal regime monsonico.
Cartina della Corea del Nord e del Sud


ECONOMIA

L'agricoltura, principale risorsa del Paese, produce riso, orzo, soia, frumento, mais, avena, ortaggi, cotone, tabacco, canapa. La pesca contribuisce in modo considerevole al sostentamento della popolazione. Abbondanti le risorse minerarie, soprattutto per quanto riguarda carbone, ferro, tungsteno, grafite, argento, oro. L'industria è sviluppata nei settori cantieristico, tessile (cotone, seta), chimico, alimentare, della gomma, siderurgico, metallurgico, meccanico (autoveicoli), elettronico, della raffinazione del petrolio.

STORIA

Nel 1953 l'armistizio di Panmunjom ribadì la divisione della penisola coreana nei due Stati distinti che si erano costituiti alla fine della seconda guerra mondiale: Corea del Nord e C. del S. Abbattuto nel maggio 1961 il regime di Syngman Rhee (in carica dal 1948), si verificò un periodo di transizione, durante il quale la Costituzione fu modificata in senso presidenziale. Assunta la presidenza dal generale Park Chungee nel 1963, fu instaurato un governo autoritario che soffocò le opposizioni e favorì l'affluenza di capitali stranieri, in particolare statunitensi e giapponesi. L'economia sud-coreana ebbe negli anni Sessanta un vero e proprio boom, senza tuttavia che il tenore di vita della popolazione si elevasse in maniera significativa; si registrò inoltre un aumento delle infiltrazioni di guerriglieri dal Nord, ai quali fu affidato il compito di svolgere propaganda ideologica tra le masse contadine. Nel 1980 con un referendum popolare veniva approvata una Costituzione in base alla quale la C. del S. diveniva una Repubblica presidenziale, alla cui guida veniva posto Chun Doo Hwan, riconfermato nelle elezioni del 1985. Nel 1987, dopo una serie di imponenti manifestazioni di piazza, veniva accolta una nuova Costituzione che preludeva alle prime elezioni democratiche del Paese, che si sarebbero svolte nel 1987. Il nuovo presidente Roh Tae Woo avviava il Paese verso la democrazia e nel 1991 la C. del S. veniva riconosciuta dall'ONU e ammessa come Stato membro; nello stesso anno veniva firmato un trattato di non aggressione e cooperazione con la Corea del Nord. Nel 1997 le elezioni presidenziali furono vinte da Kim Dae-jung, candidato dell'opposizione, sull'onda delle proteste sociali determinate dalla crisi economica. Nel giugno 2000 avvenne lo storico incontro il presidente Kim Dae-jung e il capo di Stato nord-coreano Kim Jong II, concluso con la firma di un accordo in vari punti (cooperazione economica e sociale, riconciliazione, distensione, promozione degli scambi, ricongiungimento delle famiglie separate dalla cortina di ferro) che impresse una svolta nelle relazioni tra i due Paesi e pose le basi per la pacificazione e la riunificazione della penisola. Sempre nel 2000 fu concessa l'amnistia a più di 3.500 prigionieri; inoltre il presidente sud-coreano Kim Dae-jung, per il suo impegno nel porre fine alla guerra fredda, fu insignito del premio Nobel per la Pace. Nel giugno 2002 un'aspra battaglia navale tra le forze nord-coreane e quelle sud-coreane, in cui morirono oltre 30 marinai, in maggior parte nord-coreani, mise in grave crisi il processo di riavvicinamento dei due Paesi. Ciò nonostante in settembre entrambi accettarono di iniziare le operazioni di rimozione delle mine ancora presenti lungo entrambi i confini della zona smilitarizzata che li divide. In dicembre si tennero le elezioni presidenziali. Il presidente uscente Kim Dae-jung, fortemente inviso a parte della popolazione per gli scandali familiari (due dei tre figli vennero accusati di corruzione) e per avere affidato l'incarico di primo ministro a una donna, Chang Sang (che venne, però, prontamente sostituita dietro pressione parlamentare), venne sconfitto da Roh Moo-hyun, rappresentante del Millenium Democratic Party al potere. Roh Moo-hyun si insediò ufficialmente nel febbraio 2003; dopo essere stato sospeso per incompetenza nel marzo 2004, in seguito al voto di impeachment da parte del Parlamento, nel mese di maggio la Corte costituzionale cancellò il provvedimento e Roh tornò alla sua carica. In agosto si stabilì che Yeongi-Kongju sarebbe diventata nuova capitale, al posto di Seoul, entro il 2030. Nel febbraio 2006 la C. del S. e gli Stati Uniti iniziarono i colloqui per formulare un accordo reciproco di libero scambio. Nell'ottobre 2007 i leader della Corea del Nord e del Sud hanno firmato un accordo di riconciliazione al termine del vertice di tre giorni a Pyongyang, il secondo tra i due paesi dalla fine della guerra. ║ Per lingua e arte: V. COREA.